ovaio-policistico-dieta
Alimentazione

Ovaio policistico: la dieta che aiuta

La sindrome dell’ovaio policistico è abbastanza diffusa nella popolazione femminile ed è la principale causa di infertilità e di olioamenorrea, ovvero di cicli mestruali assenti o irregolari). Può comportare anche la formazione di cisti ovariche a partire da follicoli immaturi.

Solitamente, questa sindrome ha origine da squilibri ormonali che portano l’organismo a produrre una grande quantità di androgeni. Tant’è che il sintomo maggiormente visibile di questa condizione è la presenza di peluria in zone inusuali del corpo femminile ma tipiche di quello maschile. Anche l’acne può essere un campanello di allarme per segnalare la presenza di questa alterazione.

Per avere un responso più accurato è necessaria una visita ginecologica e un’ecografia. Se quest’ultima mostra ovaie ingrandite e la presenza di piccole cisti, è presente un problema. L’ovaio policistico può essere legato anche all’insulino-resistenza o all’obesità.

La produzione di androgeni può avvenire per tre cause:

  • viene liberata una quantità eccessiva di LH che stimola la produzione di estrogeni nell’ovaio;
  • gli ormoni femminili vengono trasformati in ormoni maschili per il tessuto adiposo in esubero;
  • l’insilino-resistenza dell’ovaio stimola la produzione di estrogeni che poi si convertono in androgeni.

Le ultime due sono cause legate a un difetto nutrizionale e/o metabolico e di conseguenza possono essere curate con una buona alimentazione.

Non tutte le pazienti affette dalla sindrome dell’ovaio policistico (PCOs) presentano gli stessi sintomi o problematiche. Molto dipende dall’età e dallo stile di vita. Inoltre, per curare questo tipo di malattia è necessario farsi vedere non solo da un/a bravo/a ginecologo/a, ma anche da un/a endocrinologo/a, da un/a ginecologo/a e nutrizionista.

Come si cura la sindrome dell’ovaio policistico?

Con una dieta equilibrata e personalizzata si può fare veramente tanto per il benessere personale. Questo vale anche per l’ovaio policistico.

Sono molti gli studi scientifici che, ad oggi, hanno dimostrato come mangiare sano e fare attività fisica regolare aiuta l’organismo a riprendere una regolare attività mestruale. Spesso la perdita di peso non deve essere ingente, basta anche una riduzione del 5% del peso corporeo.

Di conseguenza, si può provare per l’ovaio policistico una dieta apposita che comprenda un basso indice glicemico e un basso apporto energetico.

Cosa si mangia?

Solitamente, il piano alimentare adatto a una donna con ovaio policistico prevede i seguenti alimenti:

  • riso e pasta integrali da cuocere preferibilmente al dente;
  • cereali integrali (orzo, farro, kamut, quinoa);
  • dalle 3 alle 5 porzioni di verdura e frutta al giorno (non quella particolarmente zuccherata come le banane, i cachi, i fichi, l’uva o quella disidratata e sciroppata);
  • legumi (almeno 3/4 volte a settimana);
  • pesce;
  • carne magra (manzo, vitello, pollo, coniglio, tacchino e lonza di maiale) cotta alla griglia, al vapore o al forno;
  • uova cucinate alla coque o sode (almeno due alla settimana).

I grassi mono e polinsaturi sono da privilegiare. Vanno bene, quindi, il pesce azzurro, la frutta secca, l’olio extravergine d’oliva o quello di semi di lino.

In ogni dieta che si rispetti troviamo il consiglio di bere molto durante la giornata. Anche in quella per l’ovaio policistico è prescritta la stessa cosa.

Cibi da evitare

Oltre alla lista dei cibi da mangiare, bisogna tener presente anche quelli da evitare. Ci sono degli alimenti, infatti, più zuccherini o grassi che sono particolarmente difficili da processare per chi è insulino-resistente. Di conseguenza, si accumulano zuccheri non lavorati che finiscono per trasformarsi in grasso.

Bisogna evitare di bere bevande zuccherine. Inoltre, andrebbero evitati dolci e l’assunzione di eccessive quantità di zucchero. Sulla lista nera ci sono anche i grassi saturi presenti negli insaccati, nel burro, nell’olio di palma e di cocco, nei formaggi stagionati e nelle carni grasse.

Il sale non va tolto, ma bisogna ridurlo. Dadi, salse o alimenti in scatola che ne contengono molto andrebbero consumati solo raramente.

Qualche consiglio per la dieta dell’ovaio policistico

L’alimentazione è molto utile per migliorare i disagi provocati dall’ovaio policistico, ma gli effetti possono essere ancora maggiori se si accompagna la dieta con l’attività fisica regolare. Questo perché il movimento aiuta a processare l’insulina e a far consumare gli zuccheri. L’aerobica è molto utile in casi simili.

Di conseguenza, bisognerebbe evitare la sedentarietà. Se non ci si vuole dare allo sport, si dovrebbero cercare stili di vita alternativi che prevedano più movimento. Si parla di piccoli cambiamenti: provare a raggiungere più posti camminando o andando in bicicletta piuttosto che prendere sempre la macchina, ad esempio. Questa scelta farebbe bene anche all’ambiente. Chi vive in un palazzo con le scale può evitare di prendere l’ascensore soprattutto quando non si hanno dei carichi pesanti dietro.

Le donne che soffrono di ovaio policistico non dovrebbero fumare poiché la loro condizione peggiorerebbe. Questo consiglio salutare dovrebbe riguardare tutta la popolazione senza distinzione per patologie, ma è sempre opportuno ricordarlo.

La circonferenza addominale andrebbe ridotta anche per evitare l’insorgere di problemi di natura cardiovascolare che potrebbero comportare ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia. Nelle donne, la circonferenza vita non dovrebbe essere superiore agli 80 cm, non per un fattore estetico, ma per la salute personale.

Molto spesso, nelle diete si ha l’impressione di mangiare di più del solito. Molti piani alimentari, infatti, richiedono di consumare un primo e un secondo cosa non usuale per tutti. Chi vuole il piatto unico a pranzo e cena può provare con le pietanze che mescolano tipologie diverse di cibo, ad esempio carboidrati e proteine. Pasta al tonno, riso e piselli, insalata con uova e pane sono tutti piatti presenti nelle diete per l’ovaio policistico.

Per non soffrire la fame tra un pasto e l’altro, va bene fare degli spuntini, ma bisogna evitare gli zuccheri. Quindi, niente pane e nutella! Sono un’ottima scelta lo yogurt bianco magro accompagnato da cereali integrali o un panino integrale con 30 g di affettato magro. In alternativa, si possono sgranocchiare verdure crude come sedano, finocchio o carote.

Ci sono dei farmaci che possono aiutare a guarire l’ovaio policistico, ma la dieta è una soluzione praticabile e alla lunga molto più utile. Una corretta alimentazione, infatti, può servire anche a prevenire altri tipi di malattie.

I consigli che abbiamo dato in questo articolo sono generici. Se si ha intenzione di intraprendere un percorso nutrizionale corretto, sarebbe sempre meglio consultare uno o una specialista.

Ovaio policistico: la dieta che aiuta
To Top