Il percorso per diventare magistrato è molto complesso e impegnativo. Lo scoglio più duro è sicuramente il concorso pubblico, che richiede impegno e forza di volontà per superare tutte le difficili prove previste. Il ruolo di magistrato è però molto prestigioso e moltissimi studenti universitari si iscrivono a corsi della facoltà di giurisprudenza aspirano a ricoprirlo in futuro.
La formazione
Il percorso per iniziare una carriera da magistrato comincia dalle aule
universitarie, dagli atenei tradizionali o da università come Unicusano, che
organizza corsi sia in presenza che telematici. Il primo passo è il
conseguimento della laurea in
giurisprudenza, un corso quinquennale a ciclo unico durante il quale si
apprendono le conoscenze in merito al diritto pubblico e privato e al
funzionamento del sistema giuridico del nostro Paese. È fondamentale in questa
fase concentrarsi sull’acquisizione delle conoscenze di base, perché per
assumere il ruolo di magistrato, le competenze
richieste sono di livello altissimo;
è consigliabile quindi partire subito con il piede giusto e porsi l’obiettivo
di una formazione universitaria solida, determinante negli step successivi.
Dopo la laurea, poi, è necessario affrontare un ulteriore periodo di
formazione. Si può scegliere tra il tirocinio
di 18 mesi presso l’Avvocatura dello Stato o negli uffici giudiziari, il dottorato di ricerca, 18 mesi di pratica forense con l’acquisizione del
titolo di avvocato superando l’esame oppure l’iscrizione ad una scuola di specializzazione in
discipline legali, che dura due anni. Al termine della formazione, si è pronti
per tentare il concorso in magistratura.
Come vincere il concorso
Il concorso
in magistratura prevede quattro
prove da superare, tre scritte e una orale. La prima prova scritta riguarda
il diritto civile, la seconda il diritto penale e la terza il diritto
amministrativo. Segue poi la prova orale nella quale ci sono domande di diritto
comunitario, commerciale, pubblico, penale, del lavoro, internazionale,
pubblico e privato. Alle conoscenze giuridiche si aggiunge anche la verifica
delle conoscenze di informatica giuridica e di una lingua a scelta tra inglese,
spagnolo, francese e tedesco.
La preparazione è fondamentale per superare il concorso, è evidente. Bisogna però prepararsi anche psicologicamente e praticamente. Il primo consiglio è quello di concentrarsi sulla scrittura dei temi: è importante avere uno stile chiaro e leggibile, che eviti ai commissari di perdere tempo nella comprensione del testo. Bisogna esercitarsi man mano che si procede nello studio riassumendo gli argomenti letti e poi in seguito aiutarsi anche con le tracce dei temi degli anni precedenti. Questo esercizio serve anche a scoprire il livello di approfondimento richiesto.
È consigliabile inoltre di restare continuamente aggiornati sulle ultime novità legislative, sfogliando riviste giuridiche e consultando siti dedicati. Per la prova orale, valgono più o meno le stesse indicazioni: non bisogna sottovalutare nessuna delle materie indicate, leggere tanto sulle ultime sentenze e abituarsi a preparare un discorso, magari esercitandosi a casa ascoltati da colleghi o familiari. Acquisire una buona dialettica darà certamente molta più sicurezza.
Non bisogna infine trascurare l’aspetto psicologico del concorso, che costringe a vivere sotto stress per mesi. È opportuno cercare di rilassarsi con anche pause e distrazioni, di arrivare sereni e riposati alle prove decisive, evitando ripassi notturni che stancano e rendono poco lucidi. Diventare magistrato è una vera e propria missione. L’esclusività e l’importanza del ruolo ripagheranno tutti gli sforzi.
